Inquadramento normativo degli adeguati assetti. Con la recente modifica dell’articolo 2086 del Codice Civile, il panorama normativo delle imprese italiane è stato sottoposto a una significativa trasformazione, imponendo a ogni impresa, indipendentemente dalla propria dimensione o forma giuridica, di certificare l’adeguatezza dei propri assetti societari.
Sebbene questa iniziativa rappresenti un passo avanti nella promozione della trasparenza aziendale, pone anche nuove sfide alle imprese, che devono ora interpretare e autocertificare la propria conformità.
Ogni impresa è ora chiamata a dichiarare ufficialmente, durante la redazione del bilancio, che i propri assetti Organizzativi, Amministrativi e Contabili sono conformi ai requisiti normativi. Con questa iniziativa il legislatore mira a creare realtà aziendali più responsabili e con una maggiore supervisione e capacità di rendicontazione.
Il rischio legato alla dichiarazione: una pressione aggiuntiva per gli amministratori
La certificazione dell’adeguatezza degli assetti non è da considerarsi soltanto una formalità. Il legislatore ha introdotto un elemento di responsabilità significativo, mettendo a rischio gli amministratori in caso di dichiarazioni mendaci o omissive. Questi ultimi sono ora infatti investiti di una responsabilità maggiore: dimostrare concretamente l’adeguatezza degli assetti per evitare potenziali future azioni di responsabilità.
L’assenza di una guida chiara e la necessità di interpretazione
L’assenza di una definizione chiara da parte del legislatore su come debbano essere gli adeguati assetti pone però le imprese di fronte a un enigma normativo. Cosa significa, in concreto, essere adeguati sotto gli aspetti Organizzativi, Amministrativi, Contabili e più in generale in relazione al proprio modello di business?
Questa ambiguità richiede agli amministratori di sviluppare un approccio interpretativo interno ed intraprendere un processo di autovalutazione complesso per garantire la conformità.
Il ruolo della consulenza: un contributo strategico
In questo contesto, molte imprese stanno esplorando l’opportunità di ricorrere a consulenti esterni specializzati. Questi ultimi, infatti, potendo offrire una analisi critica oggettiva e indipendente potranno aiutare le imprese ad interpretare la normativa in modo accurato e ad implementare le misure necessarie per garantire la conformità.
La consulenza esterna non solo semplifica il complesso processo di adeguamento normativo, ma offre anche un punto di vista obiettivo e competenze specializzate, così da importare nell’azienda cliente buone pratiche di governo di impresa.
In sinergia con il commercialista, che per sua natura è rivolto maggiormente ad aspetti contabili piuttosto che organizzativo/gestionali, sarà importante farsi affiancare da professionisti competenti in aree quali la finanza di impresa, il controllo di gestione e l’analisi di processi e sistemi informativi.
Come procedere alla verifica?
Per poter analizzare una impresa nella sua interezza, occorre approfondire tematiche complesse, mantenendo sempre ben chiara la visione di insieme. Per questo la realizzazione di un diagnostico di impresa può rivestire una importanza strategica.
Con esso le imprese possono ottenere in tempi rapidi una fotografia oggettiva e dettagliata della situazione aziendale, e potranno agevolmente identificare le proprie aree di forza, quelle di debolezza e le potenziali opportunità di miglioramento.
Un checkup aziendale, se ben eseguito, non solo mette in risalto inefficienze operative e sacche di improduttività, ma contribuisce significativamente a mitigare i rischi associati alla mancanza di adeguatezza degli assetti societari.
Da precetto normativo a opportunità strategica
In conclusione, l’adesione alla normativa sugli adeguati assetti non va vista esclusivamente come l’ennesimo onere normativo, ma come una opportunità strategica per utilizzare questo processo come catalizzatore per implementare miglioramenti operativi, anche al fine di promuovere una cultura aziendale più solida e sostenibile.
In definitiva, è un’occasione unica per migliorare la salute economica dell’impresa.
Con il proprio servizio di Diagnostico per l’impresa, Monium affianca l’imprenditore nell’analisi dei principali fattori aziendali e lo accompagna verso l’adeguamento normativo.