Lo sviluppo della consulenza indipendente in Italia
Prima della direttiva europea recepita in Italia nel 2018, solo banche e SIM (società d’intermediazione mobiliare) erano abilitate a prestare servizi di consulenza in materia d’investimento con un’offerta principalmente basata sui propri prodotti e servizi. La nuova normativa ha introdotto e regolamentato la figura del Consulente Finanziario Autonomo e della Società di Consulenza Finanziaria (SCF), aprendo di fatto agli investitori la possibilità di ricevere una consulenza maggiormente specialistica erogata da un soggetto indipendente.
La consulenza finanziaria indipendente, già sviluppata da molti anni nei paesi anglosassoni, rappresenta quindi una nuova frontiera nell’approccio al mondo degli investimenti finanziari in Italia.
Le Società di Consulenza Finanziaria (SCF), infatti, vengono remunerate esclusivamente tramite parcella corrisposta direttamente dal cliente (Fee-Only) e hanno divieto di intrattenere rapporti economici con altri soggetti diversi dal cliente stesso.
Sussiste quindi una netta separazione tra SCF e BANCA. Il cliente sceglie direttamente su quali banche depositare il denaro mentre le operazioni d’investimento, consigliate dalla SCF, vengono eseguite dalla banca su indicazione del cliente stesso.
La remunerazione a parcella e la distinzione di ruoli tra chi consiglia le operazioni d’investimento (SCF) e chi custodisce il denaro (Banca), sono garanzia d’imparzialità e tutelano l’investitore dalle conseguenze negative (in termini di rendimenti, rischi e di costi) dovute al conflitto d’interesse insito nei modelli tradizionali di consulenza finanziaria.